A Proposito di San Valentino

Post Promozionale

Facciamo la parte di quelle che snobbano San Valentino, ci rifiutiamo, per partito preso, di dire “Ti amo” e scambiare effusioni amorevoli perché il giorno lo prevede, di stringere la mano dell’altro mentre si è a cena e la candela troneggia nel mezzo del tavolo.

Magari proprio quel giorno ci si è alzate con il piede storto e non si ha alcuna voglia di dire nulla di smielato, dolce o carino, verrebbe solo voglia di imprecare senza riserve: vi si è rotto il sopra-tacco di una scarpa e quando attraversate il corridoio si sente un gran rumore metallico, l’ombrello si è rotto, anche quello, e proprio nel momento in cui occorreva ripararsi dalla pioggia che cadeva giù senza  pietà. Insomma avete varie ragioni per essere poco amabili, meglio passare la serata in compagnia di voi stesse e basta.

É, però, comprovato che l’animo femminile viene solleticato dalla domanda del dopo-San Valentino: “Cosa hai ricevuto per San Valentino?”, interrogativo posto, ovviamente, da un’altra donna. Si prova una sensazione di sottile fastidio nel dire “Nulla… Io ed il mio compagno non abbiamo mai festeggiato questa ricorrenza…”. Notiamo, inoltre, che chi ci ascolta riserva un’attenzione molto bassa alla nostra dissertazione sul fatto che feste come questa sono perlopiù consumistiche, l’orecchio tende piuttosto verso discorsi più appetibili ed avvincenti, quelli delle due scrivanie più in là, dove ci si racconta di una splendida cena in ristorante etnico, con cibi afrodisiaci, e di un percorso benessere in spa. E a dir la verità anche a noi non spiace ascoltare.

A casa rientreremo accompagnate dal rumore metallico del nostro tacco, con l’ombrello rotto ed i capelli modificati dai fenomeni atmosferici.

Lui è a casa, seduto sul divano a leggere il giornale, solleva lo sguardo e sorride alla nostra vista, probabilmente abbiamo l’aspetto di un cane bastonato; togliamo di dosso cappotto e scarpe e ci sediamo al suo fianco.

Rompiamo il silenzio dicendo: “Forse, il prossimo San Valentino potremmo organizzare qualcosa. Diamine, guardami, sono abbastanza stanca da meritare un pomeriggio in spa, o un soggiorno in città d’arte, o un semplice week-end…”

Lui si alza, sembra disattento, a tratti non curante, prende qualcosa dalla sua 24 ore e ci serve in mano un pacchetto; noi scostiamo da sulla fronte il ciuffo ribelle, ribellatosi anche alla pioggia, fissiamo il pacchetto e lo apriamo: è  un cofanetto esperienza per due di Elation da impiegare entro 12 mesi dall’acquisto. Ricevere quel regalo inaspettato ha azzerato la furia covata durante il giorno. Grazie.

Domani, in ufficio, racconterò che il mio “Valentino” è arrivato con un giorno di ritardo. Conoscendo questi cofanetti esperienza, finora per sentito dire (le colleghe delle due scrivanie più in là sono una ineccepibile fonte), vorrei che approfondiste qui, credo sia un ottimo regalo da segnalare per occasioni come questa o altre.

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